Scritta nel 1882 e portata in scena per la prima volta l!anno successivo, "Un nemico del popolo” di
Henrik Ibsen, è un testo di folgorante attualità che ripropone temi sensibili e scottanti con spietata
lungimiranza.
Viene rappresentato con grande lucidità il rischio che corre ogni società democratica ogni qualvolta
emerge lo scontro fra corruzione del potere e contaminazione ambientale.
In una piccola cittadina economicamente depressa, la scoperta di acque termali benefiche porta
ricchezza e sviluppo ai suoi abitanti. I protagonisti della vicenda, due fratelli molto diversi tra loro,
ricoprono entrambi ruoli di prestigio. Pietro è il Sindaco della città e Tommaso è il medico delle
Terme e colui che sarà apostrofato dai propri concittadini "un nemico del popolo”, per aver scoperto
e denunciato il forte inquinamento delle acque termali che causerà malattie molto gravi nei turisti
che verranno a soggiornarvi.
Se la notizia dell!inquinamento dovesse diffondersi, lo stabilimento termale sarebbe costretto a
chiudere per almeno tre anni, tempo necessario alla sostituzione delle condutture e alla bonifica del
territorio. E qui scatta la feroce protesta dei cittadini che si stanno arricchendo con i proventi di un
turismo sempre crescente, che dovrebbero inoltre accollarsi l!onere di spesa dei lavori, dato che gli
azionisti della Società Termale dichiarano di non
avere fondi sufficienti. È#così che tutta la comunità e la stampa asservita al potere, si scagliano
contro il medico, isolandolo sempre di più e accusandolo di voler sabotare una risorsa fondamentale
per il benessere comune e appellandolo quindi come "nemico degli interessi della società”.
Si tratta di un testo classico ma fortemente contemporaneo che la regia di Enzo Rapisarda sceglie di
collocare in un tempo e in un luogo privi di coordinate precise, proprio per sottolineare l!estrema
attualità dei temi trattati che toccano tutti noi nel profondo: inquinamento ambientale, corruzione
dei poteri forti, scelta distorta della stampa di dar voce al potere a scapito della verità, violenza e
sopraffazione della cosiddetta "maggioranza compatta” nei confronti delle minoranze.